Sviluppo delle competenze digitali

Le Indicazioni Provinciali rimandano a quanto stabilito dal Parlamento e il Consiglio Europeo nella Raccomandazione del 18 dicembre 2006, rivista il 22 maggio 2018, che nel definire il quadro delle otto competenze-chiave per l’apprendimento permanente, descrive come segue quella digitale:

La competenza digitale consiste nel saper utilizzare, con dimestichezza e spirito critico, le tecnologie della società dell’informazione e della comunicazione per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. La competenza digitale di base è richiesta a tutti i cittadini per poter pienamente partecipare alla società dell’informazione e della conoscenza ed esercitare i diritti di cittadinanza digitale. La competenza digitale si fonda su abilità di base quali: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet”.

In quest’ottica la scuola ha un importante compito formativo e culturale per cui non si deve occupare soltanto dell’alfabetizzazione informatica, ma, attraverso i vari strumenti tecnologici, deve guidare gli studenti verso azioni di programmazione che consentiranno loro di aprirsi a nuove modalità ed opportunità d’apprendimento. I bambini devono essere educati al digitale fin da piccoli affinché ne sfruttino le potenzialità in maniera consapevole, sviluppando nel tempo in questo ambito sempre maggiori competenze onde evitare il rischio di essere consumatori passivi ed ignari, ma attori attivamente partecipi dello sviluppo delle tecnologie. Diventa quindi importante approntare percorsi didattici che siano operativi e significativi a livello di contenuti e allo stesso tempo stimolino, attraverso la cooperazione e il dialogo tra pari, l’apprendimento personale. Bisogna “pensare la formazione dentro la multimedialità” perché solo così si può concepire l’uso del PC come uno strumento strutturante che crea saperi reticolari soggetti a continue rielaborazioni.

Le tecnologie possono essere “amiche” della scuola, infatti possono qualificare alcune delle pratiche educative. L’utilizzo di alcuni programmi, supporti di memoria od ottici, possono rivelarsi validi per approfondire alcuni contenuti, sviluppare e consolidare abilità, recuperare difficoltà a livello strumentale.

Il computer rappresenta un plusvalore all’interno di un ambiente educativo didattico, poiché stimola e favorisce lo sviluppo delle potenzialità.

E’ esperienza comune constatare quanto i bambini siano attratti da questo strumento e interessati ad usarlo; le sue caratteristiche possono costituire un forte stimolo allo sviluppo delle competenze e la multimedialità incoraggia la motivazione: forme, colori, luci, suoni. L’interattività stimola inoltre il coinvolgimento, la partecipazione e favorisce l’instaurarsi di un clima di cooperazione nella ricerca comune di strategie per risolvere problemi.

All’interno della scuola dell’infanzia negli ultimi anni si è valutata l’opportunità di introdurre l’utilizzo di mezzi digitali, come il computer, per offrire al bambino attraverso un’esperienza ludica una prima alfabetizzazione. La scuola deve essere proprio quel luogo in cui i bambini imparano ad utilizzare la tecnologia come mezzo di apprendimento, di comprensione e non solo come luogo di divertimento.

Il computer già nella scuola dell’infanzia si configura alla pari di altri materiali strutturati, come una preziosa risorsa didattica che non intacca il punto fermo del processo educativo, che è la relazione insegnante-bambino e bambino-bambino.

Nella scuola primaria e in quella secondaria di I grado l’emergere di esigenze educative sempre più differenziate richiede che la scuola sappia offrire agli alunni una gamma di opportunità didattiche giocate anche su una varietà di risposte tecniche e strumentali. In quest’ottica si colloca l’utilizzo della LIM, uno strumento interattivo versatile e funzionale che stimola la ricerca e la costruzione di nuovi modelli didattici anche in un’ottica interdisciplinare, che sviluppa la capacità di inventare, documentare esperienze, elaborare linguaggi. Tale approccio prevede anche un avvio alle prime semplici riflessioni per educare gli alunni alla cittadinanza digitale.

L’impiego della robotica educativa nella scuola può essere di grande aiuto, perché favorisce la realizzazione di ambienti di apprendimento in grado di coniugare scienza e tecnologia, teoria e laboratorio, studio individuale e studio cooperativo.

In questi ultimi anni, caratterizzati dall’emergenza sanitaria, l’impiego della tecnologia digitale nella scuola ha assunto un ruolo fondamentale. E’ stata infatti introdotta un’innovativa metodologia di insegnamento-apprendimento, rivolta a tutti gli alunni del primo ciclo d’istruzione, che integra, o sostituisce, la tradizionale esperienza di scuola avvalendosi dell’ausilio di piattaforme digitali e delle nuove tecnologie. La didattica digitale integrata è uno strumento didattico che garantisce il diritto all’apprendimento, consentendo a tutti gli alunni e alunne di poter fruire delle proposte didattiche della scuola anche dal proprio domicilio e al contempo d’integrare e arricchire la didattica quotidiana in presenza.

Essa diventa uno strumento utile per approfondire argomenti disciplinari e interdisciplinari, personalizzare i percorsi di recupero e di approfondimento, sviluppare le competenze disciplinari e personali degli studenti, migliorare l’efficacia della didattica in rapporto ai diversi stili d’apprendimento e rispondere alle esigenze dettate dai bisogni educativi speciali.

Le attività digitali integrate, svolte a scuola in presenza e/o a distanza, concorrono in maniera sinergica al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e allo sviluppo delle competenze delle alunne e degli alunni. La loro proposta s’inserisce in una cornice pedagogica e metodologica condivisa che stimola l’autonomia e il senso di responsabilità, garantendo omogeneità all’offerta formativa dell’Istituto, nel rispetto dei traguardi d’apprendimento fissati dalle Linee guida, dalle Indicazioni provinciali e degli obiettivi specifici d’apprendimento individuati nel Curricolo d’Istituto.